Il Bosco del Fatonero, per chi ama le nostre Alpi Apuane, è il luogo che racchiude l’essenza stessa di questi posti, fatti di natura selvaggia, dura e faticosa, ma al tempo stesso affascinanti e sublimi come pochi altri luoghi sanno essere .

Impregnato e caricato delle leggende tramandate dalla gente che ha abitato i pendii e le valli, mantiene nel solo menzionarlo … un qualcosa di magico, un po’ inquietante forse e così par di vederli, accanto ai poveri focolari sui quali sta cuocendo una calda zuppa di farro o qualche neccio di farina di castagne, mentre fuori il vento sibila fra le valli e i pendii dei monti, i vecchi intenti a raccontare ai bambini dei folletti e delle fate che vivono nel bosco del Fatonero; un bosco così fitto che i raggi del sole difficilmente riescono a farsi spazio fra le fronde dei suoi faggi altissimi e dritti e così silenzioso che vi si può udire solamente il fruscio del vento, tendendo l’orecchio però, si scorgono mormorii scricchiolii e suoni inspiegabili che accompagnano chi si trova ad attraversarlo, tanto che il poveretto ha la reale sensazione di essere osservato dagli occhi curiosi e indagatori degli spiritelli che abitano le frasche e le cavità dei tronchi; essi sono in grado di deciderne la sorte, portandolo sano fuori dal bosco a “Malpasso” magari, oppure dirigendolo su qualche impervio sentiero conosciuto solo a loro, chissà cosa fa loro deciderne la sorte?
Ma è la notte che il Fatonero rivela i suoi segreti e, mentre la luna lo colora d’argento, spiriti, streghi, folletti e fate escono dai loro nascondigli per ballare in cerchio, in inusuali giochi di luce, finché le campane delle chiesette dei vicini paesi non rintoccano le ore del mattino, solo allora ogni suo abitante rientrerà nel bosco nascosto dalla vegetazione, attendendo qualche altro sprovveduto che intenda attraversare il Fatonero.
I’immaginario del Fatonero, da “Faggio nero” o anche da “Destino nero” , descrive perfettamente l’esordio della nostra avventura: era il 2015 e per una serie di circostanze particolari Paolo ha avuto il primo incontro con gli alpaca, alpaca neri per l’esattezza, un incontro inaspettato all’ interno di un allevamento della maremma toscana. Durante questo primo incontro i musetti di strani animali neri stavano sbirciando cosa stesse accadendo attraverso le recinzioni e sì ecco, c’era proprio la sensazione di essere osservati.

Quegli sguardi sono entrati nel cuore e, impressi indelebilmente nella mente, ci hanno portato a volerne sapere sempre di più, a voler capire il loro mondo insomma e così è stato, abbiamo approfondito le nostre conoscenze, siamo stati guidati verso una maggiore consapevolezza del passo che stavamo per compiere e dopo varie titubanze abbiamo deciso che quello era un nuovo capitolo della vita della nostra famiglia, vogliamo assecondare queste splendide creature e vedere dove ci vorranno condurre, quale sarà il nostro Destino.

L’ALLEVAMENTO

A ottobre 2016 abbiamo acquistato le nostre prime tre femmine nere di alpaca Huacaya Ivana, Jasmine e Teija, figlie di pluricampioni come Popham Thunder, Lillyfield Jack of Spades e Cedar House Onyx, nel 2017 è la volta di quattro splendide signore di sangue australiano e dei loro cria.
Al momento abbiamo 16 esemplari: 7 maschi e 9 femmine
in più ospitiamo due esemplari della proprietà del “Podere Lovolio”;
abbiamo iniziato nel 2020 la nostra prima produzione di prodotti d’abbigliamento e di biancheria da letto.